La cultura cinese dà grande importanza e pone molta attenzione al rito funebre e il corredo funerario.
Questo argomento ha suscitato da sempre su di me, un gran fascino. Tanto da farne il fulcro della mia tesi di laurea. Di primo acchito si potrebbe pensare che ci siano argomenti più allegri e leggeri da trattare… In realtà, la morte fa parte della vita. Queste usanze e questi riti appartengono ad una cultura che crede che ci sia un’altra vita e un altro mondo nell’aldilà.
L’obiettivo è quello di rendere accogliente e gradevole la vita del defunto, anche dopo la morte.
Fin dal Neolitico le tombe venivano arricchite con articoli di vario genere, che dovevano servire da sostentamento, protezione e accompagnamento al defunto.
Dal periodo Zhou (1027-256 a.C.) si cominciò ad includere nel corredo non solo gli oggetti posseduti dalla persona quand’era in vita, ma anche quelli creati appositamente per il rito funebre: I 明器 Mingqi o utensili dello spirito.
Il mio lavoro e la mia attenzione, si sono concentrati su una particolare categoria inclusa nei 明器 Mingqi, i 木俑 Muyong – letteralmente figurine di legno, le statuine di sembianze umane, usate a scopo funerario.
Ma quale significato e quale funzione avevano i 木俑 Muyong?
In quale terreno è germogliata questa tradizione?
Dal Neolitico si comincia ad arricchire le tombe con oggetti di vario uso.
Vi ,mostrerò poi come nel corso dei secoli ci furono vari passaggi, che videro la comparsa dei sacrifici umani nel rito funebre, criticati e lentamente aboliti poi, grazie all’intervento confuciano.
Uno dei primi clamorosi esempi dell’utilizzo delle figurine o Muyong è la tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huangdi, con il suo famoso esercito di Terracotta.
Vissuto tra il 260 e il 210 a.c., l’imperatore QIN fu il primo imperatore in Cina. Vinse nel periodo degli Stati Combattenti, gli altri regni, unificando il territorio cinese e fondando la prima vera dinastia: Qin.
L’esercito di Terracotta è un’ opera monumentale largamente conosciuta anche al di fuori della Cina. Io ho avuto il piacere di visitarla di persona.
L’esercito di Terracotta fa parte del mausoleo di Qin Shi Huangdi, che ricopre una superficie di 40000 metri quadrati. Parte di tale mausoleo è ancora inviolato. Si narrano molte leggende su cosa ci sia all’interno e all’esterno della tomba dell’imperatore. Tutto fa pensare che ci si trovi davanti ad un’opera fantastica e ricca di tesori e sorprese. Finora non ci sono stati i mezzi economici prima e pare che ora al mondo non esistano strumenti così sofisticati che permettano di procedere in sicurezza evitando danni alla struttura.
Ci “accontentiamo” dunque di poter ammirare questo esercito composto da 8000 guerrieri e cavalli di terracotta ad altezza naturale. Uno spettacolo che non ebbe né precedenti né esempi successivi, proclamato dall’UNESCO, Patrimonio dell’umanità e Ottava meraviglia del mondo.
Divise in tre fosse, le statue, viste nel loro insieme, in formazione militare, danno un senso di potenza e austerità, con i loro volti squadrati, le fronti ampie, gli occhi allungati.
La pesantezza dei corpi, la cui struttura e grandezza è simile se non uguale per tutte le figure, da un senso di artificiosità e poca naturalezza, in quanto l’altezza delle statue è superiore a quella degli individui di epoca Qin. Gli unici elementi del corpo che si intravedono, sono il collo e le mani, il resto è coperto da armatura.
Le figure dell’esercito di terracotta non sono una replica dell’esercito Qin,ma hanno il compito di creare una realtà di diverso tipo: mettevano in pratica il desiderio gigantesco di Qin Shi Huangdi,
Un esercito grandioso che servisse e proteggesse l’imperatore nell’aldilà.