L’Italia è una delle mete preferite dai food traveller di tutto il mondo.
Le varietà eno gastronomiche italiane possono rappresentare una reale ricchezza per l’offerta turistica italiana.
La qualità dell’enogastronomia a è uno dei punti di forza della nostra offerta turistica.
▶️▶️▶️Secondo uno studio presentato dal Food Travel Monitor, il 49% dei turisti internazionali, sceglie la meta da visitare, in base a ciò che si può mangiare . L’Italia sarebbe tra i primi posti, come meta eno-gastronomica, assieme a Francia e Giappone.
In particolare i turisti cinesi, considererebbero il nostro paese come l’unica meta eno-gatronomica occidentale.◀️◀️◀️
Qui mi permetto dunque di viaggiare di fantasia e di andare aldilà dei dati ed esprimere tutto il mio entusiasmo:
💡Perché non pensare dunque a dei percorsi sensoriali di degustazione presentati come si deve?
💡Con vendita poi di prodotti di qualità locali.
💡Perché non pensare in questo senso a partnership tra hotel e aziende di produzione locale?
I cinesi amerebbero trovare a loro disposizione un banchetto con molte portate e molti assaggi. I loro Dim Sum sono un mix di gusto e di sapori, che bilanciano dolce, salato, agro, piccante… Per gli chef c’è di che sbizzarrirsi.
Sogno un turismo sostenibile che dia qualità e non quantità, anche nell’offerta gastronomica.
Sogno di avere un Italia visitata in ogni angolo e non solo a Firenze, Venezia, Roma, bologna e Milano.
Sogno un turismo che permetta di fare conoscere il peperone crusco, i bigoli in salsa, le puntarelle alla romana, gli spaghetti cacio e pepe, la ribollita, il frico… e non solo le lasagne, la pasta e la pizza.
Non credo sia un sogno irrealizzabile, cosa ne pensi?