Ricordo l’anno in cui tornai dal mio primo viaggio in Cina il 23 dicembre. Era il 2002, l’anno dopo gli attentati alle torri gemelle. Muoversi in aereo in quegli anni e specialmente nei periodi di festa era a dir poco adrenalinico. Allo scalo a Parigi mi accorsi che avevano cancellato tutti i voli per l’Italia a parte quello per Venezia e un altro che non ricordo. L’emozione era alle stelle, se consideriamo la paura del volo, la gioia di riabbracciare i miei cari dopo essermi assentata da casa per la prima volta per tre mesi e l’euforia al pensiero della consegna dei regali di Natale.
Si perché quell’anno ero rientrata carica di souvenir dalla Cina. Avevo acquistato almeno 3-4 regali per ognuno. Meravigliosi dipinti, maschere in legno, tovaglie colorate a mano, scatole, scatoline di ogni sorta, té… Con il senno di poi chissà chi veramente ha apprezzato i miei doni. Io di sicuro. E ancora oggi a pensarci sono emozionata. Parte di questi oggetti erano nella mia valigia, altri li avevo spediti in una scatola che ci mise tre mesi ad arrivare via posta.
Sarò vecchia ma trovo che la vita avesse tutt’altro sapore. L’essere riuscita ad acquistare oggetti che in Italia non avrei mai trovato e che qui nessuno aveva mai visto, andare ogni settimana in posta per vedere se il pacco era arrivato, attenderlo così a lungo senza ricevere nessuna e mail che mi dicesse dove si trovava e senza alcuna certezza che sarebbe mai arrivato… Ecco, quando infine arrivò, con tutto il suo carico di esotismo, mi apparve come pieno di tesori unici e irripetibili. E cosi in parte era.
Ora si trova tutto dappertutto e lo riceviamo con una velocità, una sicurezza e una precisione che lasciamo poco spazio alla sorpresa.
Ora possiamo procurarci qualsiasi cosa, che arriva velocemente da ogni parte del mondo.
Ora per paura di sbagliare, mi ritrovo spesso a replicare gli stessi regali alle stesse persone.
A volte come quest’anno, alle persone che di solito faccio fatica ad accontentare, regalo prodotti culinari che incontrano i gusti di tutti, so che non vengono buttati e soprattutto, perché si mi capita anche questo, non mi vengono resi.
Forse dovrei rivedere le mie doti di caccia doni… Tant’è.
Se come me hai qualche dubbio sulle tue capacità, vai a dare uno sguardo al sito di Arianna, una fantastica gift planner che ho conosciuto solo ieri. La trovi nei social come La cerca regali.
I regali che amo di più fare e ricevere sono quelli utili.
Corsi. Sono di parte, lo so. Ma a volte mi capita di parlare con persone che vorrebbero formarsi in vari ambiti e a volte non hanno le risorse economiche per farlo. Si siamo d’accordo, se ci tieni a fare qualcosa tagli di qua e tagli di là e i soldi li trovi. Ma di tagli, sappiamo, se ne fanno sempre di più, e magari si è arrivati nella situazione di non poter tagliare più perché abbiamo già ‘potato’ il potabile. O magari si ha bisogno di una spintarella per iniziare.
È capitato anche a me. Dopo la nascita di mio figlio e con il covid, non ero più riuscita a trovare tempo e risorse per dedicarmi ad un’attività sportiva. Fino a quando mio papà non è andato in piscina e mi ha iscritta per il mio compleanno. Se avessi dovuto farlo io, probabilmente avrei temporeggiato ancora, invece così ho iniziato subito.
Un corso va bene, un corso di lingua cinese, ancora meglio
Allora, se vuoi regalarti, regalare o farti regalare una possibilità, di cambiare la tua vita o quella di qualcun altro non solo per le opportunità di crescita lavorativa che ti si possono presentare, ma anche e soprattutto per il cambio di prospettiva, forma mentale, emozione che si prova nell’entrare in un terreno inesplorato, l’emozione di colmare un vuoto di conoscenza di una fetta enorme di mondo..
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Ma fallo solo se sei convinto di essere pronto a lasciarti stupire, cambiare forgiare. O se è pronta la persona che riceverà questo dono speciale. Essere disposto ad aprire la mente, cambiarla, dimenticare i pregiudizi e i preconcetti. Fallo se sei interessato a conoscere profondamente l’altra parte del mondo, quella lontana da te, dal tuo ‘orticello’, quella che molti pensano che non sia utile conoscere, perché appunto lontana. Invece ormai facciamo parte di un tutt’uno. Non c’è un noi e un loro, siamo splendidamente uniti e vicini in questo mondo globalizzato che ancora ci permette di preservare le nostre differenze. Quelle differenze che ci rendono ricchi e speciali e che ci fanno venire voglia di conoscere ‘l’ altro”. Se cominci poi non smetti più.
Vuoi saperne sempre di più.
Tanti auguri di buone feste a te!