Sono felice di vedere che la rubrica “io studio cinese” prende piede e che anche per questo mese ho trovato una “cavia” che ha accettato di rispondere alle mie tante domande. Eh si, perché sono curiosissima di natura, ma quando si tocca l’argomento Cina e incontro studenti di lingua cinese che hanno percorso vie “alternative”, la mia curiosità non ha più limite.
Ho conosciuto Giorgia in Instagram. Segue con una certa costanza il mio profilo, risponde spesso a quiz e sondaggi, guarda i reel di lingua cinese…. Quando nel mio cammino incontro persone come lei, mi affiorano alla mente un sacco di domande. Si perché traspare una tale passione e dedizione verso la lingua e la cultura cinese, che mi viene da chiedere come e perché è nata, se si sono seguiti dei percorsi in autonomia, se si è studiato la lingua all’università o dopo la laurea…
Ed Eccoci qui, ora non vi intrattengo più con nessuna premessa e vi riporto qui sotto la breve chiacchierata che abbiamo avuto:
Ciao, sono Giorgia, ho 29 anni, vivo in un paesino di quattromila anime in provincia di Vicenza.
Attualmente lavoro nel Sales Departement di un’azienda vicino a casa che produce rubinetteria di design in acciaio.
Sono una persona molto solare, estroversa, positiva, apprezzo le piccole cose come una passeggiata, un buon libro, un aperitivo con gli amici. Non perdo l’occasione per scoprire una nuova città, un nuovo passaggio. Mi piace viaggiare, conoscere nuovi pensieri e culture, soprattutto tramite l’arte e il cibo.
Ho sempre studiato lingue straniere, adoro parlare e ascoltare e, banalmente, l’idea di capire il maggior numero di persone possibili mi ha sempre affascinato. Ho studiato quindi in un liceo linguistico e poi ho intercorso una laurea triennale a Venezia.
Al momento di scegliere cosa avrei studiato all’università, ovviamente una nuova lingua straniera, ho scelto il cinese come una sfida personale. Sinceramente, avendo praticato per circa 20 anni karate a livello agonistico, inizialmente la mia scelta era ricaduta sul giapponese.
Informandomi meglio prima della grande scelta, contro tutto e tutti, mi sono buttata sul grande dragone.
Mai scelta fu più azzeccata.
Mi si è aperto un mondo, soprattutto perché il percorso di studi non prevedeva lo studio prettamente linguistico, ma il curriculum si estendeva a cultura, religione, cibo, arte, filosofia.
Affascinante, entusiasmante, quasi commovente a volte e completamente diverso da quello a cui noi siamo abituati. Questo per me significava e significa studiare la Cina e il cinese.
Purtroppo ora non lo uso nel mio lavoro attuale, ma l’ho usato in altri impieghi precedenti. Un lavoro in particolare mi ha permesso di compiere il mio terzo viaggio in Cina.
Ebbene sì, ci sono andata ben 4 volte e non vedo l’ora di tornarci!
Il cinese per me è stata una sfida che ho vinto, è stata una scoperta, una soddisfazione. Il cinese è fascino per qualcosa di completamente diverso dal nostro concetto di lingua, molto più profondo e pieno di immagini.
Per il momento non lo studio assiduamente, ma continuo a tenermi allenata leggendo libri sulla Cina, sulla scrittura e sulla grammatica anche se mi piacerebbe trovare uno strumento audio efficace ed intuitivo. Leggo, scrivo, e parlo cinese anche se non come qualche anno fa quando ho avuto l’occasione di studiare e lavorare in cinese.
Il mio livello è un hsk4 (ho fatto l’esame 3 anni fa prima del mio ultimo viaggio in Cina che è terminato a causa dell’inizo della pandemia di covid).
Sono stata ben 4 volte in Cina. Pechino in particolare mi ha scaldato il cuore, la sua gente mi ha accolta, anche se a volte mi sono sentita un’aliena, ho sempre avuto la sensazione di essere sicura, ispirata, parte di qualcosa di più grande (che va oltre all’idea europea di cultura/patria).
Della Cina trovo estremamente interessante l’architettura, l’evoluzione della storia e la gente che ho avuto la gioia di conoscere.