Perché ho cominciato a insegnare la lingua cinese?
- Occhi aperti per vedere e capire il contesto in cui vive il bambino, che stimoli ha, dove si posa il suo sguardo e il suo interesse.
- Orecchie aperte all’ascolto, del bambino e dei genitori, per cercare di conoscere e capire cosa gli piace e cosa non, se ha paure particolari, passioni. Se ama i dinosauri, le bambole, giocare a nascondino, cantare ecc. Se ha spirito di competizione, se non ce l’ha per niente e così via.
- Sfruttare la memoria visiva del bambino per insegnare parole nuove collegate alla scrittura e ai caratteri. La lingua cinese ha un forte vantaggio: i suoi caratteri possono essere riconducibili a dei disegni, giochiamoci!
- Utilizzare diversi giochi, per stimolarlo e incuriosirlo senza annoiarlo. Io gioco del memory, gioco dell’oca, giochi di ruolo, nascondino (dopo vi porto alcuni esempi)
- Cantare facili filastrocche in lingua.
- Simulare brevi dialoghi in lingua da ripetere ogni volta che ci si rivede (ciao come stai?…)
Alla famiglia dei bimbi di cui vi ho parlato ho insegnato creando dei giochi dell’oca e memory fatti in casa. Abbiamo cantato molto, giocato a correre e prendersi, e chi veniva acchiappato doveva ripetere come pegno una frase o una filastrocca…
Ad Asia, un’altra bimba, ho insegnato creando una presentazione in power point in cui una piccola strega girava il mondo e scopriva tante cose, imparando così parole nuove in lingua cinese. La presentazione era in francese, per aiutarla ad esercitarsi in una lingua che stava imparando grazie alla madre (madrelingua).
A Stephanie ho insegnato utilizzando il disegno, che a lei piaceva tanto, e i suoi giochi. La casa delle Barbie diventava l’occasione per imparare i nomi delle stanze, degli oggetti. I vestiti delle bambole e delle Barbie, servivano per studiare i colori, i capi di abbigliamento…
Prima o dopo devo cominciare anche con mio figlio, ci ho già provato ma tra genitori e figli non è semplice.
Credo utilizzerò per farlo, le macchinine e i dinosauri, le sue attuali passioni.