Avete presente le orde di turisti che invadono le nostre città d’arte?
Purtroppo ho un ricordo vivido di scene viste a Venezia e a Firenze.
Arrivi incontrollati di masse di gente che affollano piazze e vie… A pensarci ora il ricordo sembra quasi piacevole, ma nella realtà dei fatti non lo è.
▶️Deturpa i luoghi, ne scredita l’immagine.
💡E’ capitato anche a noi di andare all’estero in gruppo e fare veri e propri tour de force, per cercare di vedere più cose possibile e finire per non vedere nulla.
💡Allo stesso modo il turismo cinese in Italia, si è presentato spesso, sotto forma di gruppi di inconsapevoli viaggiatori, sbattuti in pochi giorni da una città all’altra.
💡accompagnati da una guida cinese, che parla perfettamente cinese, ma che sicuramente fa più fatica a trasmettere la nostra essenza più profonda.
▶️Un turismo poco sostenibile che porta a visitare in pochi giorni tantissime città italiane.
▶️Un mordi e fuggi di bassa qualità, con pranzi e cene in ristoranti turistici ( a volte anche con pietanze cinesi)
▶️shopping in negozi turistici e una visione del paese visitato alquanto limitata.
In parte è stato e sarà ancora così.
Sembra però anche che questa tendenza stia cambiando.
Analizzando i dati sul turismo pre covid, pare che
☑ il turista cinese che arriva in Italia sia curioso.
☑ Voglia immergersi il più possibile nelle atmosfere italiane.
☑ Non sia più interessato ad un turismo impacchettato e finto.
☑È più giovane e ha più cultura..
Da un’analisi pubblicata su Ctrip a inizio anno pare che:
I cinesi preferiscano in maggioranza viaggiare in gruppo, dato anche il bisogno di sicurezza che verrà ricercato soprattutto post pandemia.
I gruppi saranno però di piccole dimensioni.
Si creerà un viaggio più personalizzato e cucito su misura.
Continueranno a farsi sempre più spazio i pionieri del fai da te, alla ricerca di nuove esperienze e soprattutto di qualità.
“Un turismo più consapevole, che ricerca qualità ed esperienze”
Ricordiamoci che entro il 2030 il mercato asiatico sarà il 50% del turismo in crescita globale.
Questi dati provengono dal Chinese International Travel MonitorWorld e dal Travel e Tourism Council e Administration del turismo cinese (Cnta).
La maggior parte di questo mercato asiatico sarà costituito da:
-turisti cinesi (circa il 40%)
– Per la maggior parte giovani benestanti (età 18 – 30), professionisti (età 45 – 50), piccoli gruppi di famiglie e amici (età 30 – 45).
Pare che entro il 2030, le suddette categorie, avranno un incremento di 100 milioni di viaggi all’anno e spenderanno annualmente 340 miliardi di dollari.
I giovani turisti cinesi (con gli indiani) sono quelli che più hanno interesse a scoprire la tradizione enogatronomica del nostro paese.
Si parla sempre di giovani nati tra gli anni 90 e 2000, molto attenti alle nuove tendenze, pionieri nelle loro scelte e sempre pronti a lasciare una recensione o a pubblicare una foto di tutto quello che fanno, soprattutto in viaggio…
pare interessante non credi?